Vi piacciono gli unicorni? No, non l’animale mitologico, ma le altrettanto mitologiche startup di cui si riempie spesso la cronaca finanziaria statunitense e mondiale (meno quella italiana).
QUALCHE NUMERO INTERESSANTE
A noi piacciono molto, ovviamente, ma se volete tenere d’occhio chi è riuscito a fare cosa e che valutazione è riuscito a raggiungere, con quali investimenti alle spalle, ci permettiamo di segnalarvi un indirizzo utile per una visione d’insieme: http://techcrunch.com/unicorn-leaderboard
LE VALUTAZIONI SONO VARIABILI
Notate, prego, che gli unicorni “attuali” hanno una valutazione media di 3,4 mld di dollari (chapeau), quelli da cui gli iniziali finanziatori sono già usciti hanno ottenuto valutazioni medie di 6,5 mld con lo sbarco in borsa, quelli “emergenti” valgono mediamente 650 milioni di dollari ciascuno.
CRESCITA DI VALORE CON QUALCHE RISCHIO
La crescita di valore è evidente, ma sono evidenti anche i rischi per gli investitori, dato che una volta sbarcati in borsa solo alcuni hanno continuato a crescere, come Facebook (+157% dalla quotazione a oggi) e LinkedIn (+477%), mentre altri hanno subito brusche svalutazioni come Zynga (-70%), Groupon (-89%), Lending Club (-65%) o GoPro (-50%).
OGNUNO FACCIA CIO’ CHE SA FARE MEGLIO
Come dire che è meglio che ciascuno si concentri su ciò che meglio sa fare: gli startupper a sviluppare prodotti e servizi, gli acceleratori e gli investitori early stage a far crescere la società in modo rapido e competitivo, i venture capitalist e i fondi di private equity a consolidarne il business e prepararla per lo sbarco in borsa. E investitori e analisti finanziari a valutare se siano investimenti che fanno il caso loro o no.
Per intanto, se volete inviarci le vostre idee di business, l’indirizzo non cambia: https://www.seedup.it/raccontaci-la-tua-idea