COS’E’ LA PERFORMANCE ECONOMY?
Tutto nasce da Walter Stahel, esperto di sostenibilità ambientale e architetto, che nel libro “Performance Economy” esplora il termine e ne detta le caratteristiche principali, all’insegna della filosofia “reuse, repair, remanufacture, upgrade technologically“.
La Performance Economy consiste in un’economia che pone al centro la “vendita di beni come servizio o nella fornitura di garanzie di funzionamento“, dunque di performance.
La PE è il modello di business più sostenibile della Circular Economy, in quanto internalizza la responsabilità dei costi di produzione, dei rischi e dei rifiuti, riducendo i costi di transazione, aumentando le opportunità di profitto, traendo vantaggio da soluzioni di sufficienza, sistema ed efficienza.
Nella Performance Economy gli attori giocano sul piano del “risultato“, piuttosto che sul prodotto e sulla produzione di oggetti. Facendo così, la vendita dell’uso dei prodotti come servizio massimizza i profitti sfruttando soluzioni di efficienza e sufficienza: prolungando perciò la vita utile degli oggetti il più a lungo possibile.
La performance economy è un concetto che va oltre la maggior parte delle interpretazioni di “economia circolare”: l’attenzione è rivolta al mantenimento e allo sfruttamento delle scorte (principalmente capitale prodotto) piuttosto che ai flussi lineari o circolari di materiali o energia. L’economia della performance rappresenta un passaggio completo alla “servicizzazione”, con entrate ottenute dalla fornitura di servizi piuttosto che dalla vendita di beni. Il modello di performance è applicabile nelle economie vicine alla saturazione, quando le quantità di nuovi beni che entrano in uso sono simili al quantitàdi merci rottamate a fine vita.
Gli elementi chiave dell’economia delle prestazioni sono il riutilizzo e la ri-produzione, per mantenere la qualità dello stock e prolungarne la durata riducendo l’intensità del materiale, ovvero il flusso di materiale necessario per creare e mantenere lo stock.
Il riutilizzo e la ri-produzione tendono ad essere più laboriosi e meno ad alta intensità di capitale rispetto alla produzione di materiali vergini o alla produzione primaria. Ciò consente al riutilizzo e alla rigenerazione di essere economicamente fattibili su scale più piccole. Consente inoltre a queste attività di sostituire il lavoro all’energia, invertendo la tendenza che ha caratterizzato le economie industriali e offrendo modi per alleviare le attuali sfide ambientali, economiche e globali.
Recenti analisi dei costi sociali della disoccupazione e dei potenziali benefici sociali, di un’economia basata sulla performance, hanno fornito alcune delle prove a sostegno del passaggio dalla gestione dei flussi alla gestione delle scorte.
Fonte: https://www.sfridoo.com/2019/07/05/economia-circolare/performance-economy-e-economia-circolare/